sabato 12 giugno 2010

OCCORRE UNA LOTTA VERA!

Governo e Confindustria passano ogni limite, grazie all’assenza di una opposizione vera.

In un colpo solo, mentre la Fiat vuole contratti polacchi, il governo muove guerra frontale al pubblico impiego: con blocco dei contratti, licenziamento di massa dei precari, nuovi tagli a cascata su scuola e sanità, elevamento dell’età di pensione.. Perché tutto questo? Per garantire i banchieri, italiani ed europei, sulla tenuta di titoli di Stato che hanno comprato ( risparmiando sulle tasse). Cioè per garantire i principali rapinatori di salari, pensioni, servizi degli ultimi vent’anni, oltreché i principali responsabili del crack.

Di fronte a questo scandalo, c’è il disarmo dell’”opposizione”. Prodi si congratula con..Tremonti. Il PD chiede meno tasse per i padroni, alla coda di De Benedetti. Di Pietro vota il Federalismo di Bossi ( più soldi a padroni e cliniche del Nord, più saccheggio di servizi pubblici al Sud). Tutti pendono dalle labbra di Marcegaglia. Mentre Cisl e Uil fanno scudo al governo, e la Cgil convoca uno sciopericchio ridicolo di 4 ore. Quanto alle cosiddette sinistre “radicali”- ex ministeriali- si limitano a “denunciare”, senza proporre alcuna azione reale: per non spaventare..il PD ed Epifani.

Questo spettacolo deve finire. E’ l’ora di agire. E’ ora che tutte le sinistre politiche e sindacali promuovano unitariamente una mobilitazione vera, radicale, prolungata; che si combini con l’occupazione delle aziende che licenziano, il presidio dei pubblici uffici e delle scuole, l’assedio di massa di governo e Parlamento; che si unisca alle mobilitazioni in corso in altri paesi europei; che duri sino alla sconfitta di governo e padronato. Lo sciopero generale del 25 Giugno va prolungato in questa direzione

Paghi chi non ha mai pagato! Si tassino i grandi patrimoni, rendite, profitti. Si annulli il debito pubblico verso le banche, che vanno nazionalizzate senza indennizzo, sotto controllo sociale. Si abbattano spese militari e privilegi clericali . Si investano le risorse così liberate per allargare le protezioni sociali e promuovere un grande piano per il lavoro. Si apra un vera prova di forza per cacciare assieme a Berlusconi le classi dirigenti del Paese, liberando la via per una vera alternativa.

Il Partito Comunista dei Lavoratori ( PCL) si batterà in ogni caso e ovunque per una vera ribellione sociale, contro lo spirito della rassegnazione e della resa.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI



IL PCL ESCLUSO DA UNA LEGGE TRUFFA VOLUTA DA TUTTI

CENTRODESTRA E CENTROSINISTRA SI CONTENDONO LA RAPPRESENTANZA DEGLI STESSI POTERI FORTI

PER UN PROGRAMMA OPERAIO INDIPENDENTE
COSTRUIAMO IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Centrodestra e centrosinistra si contendono i governi delle Regioni, veri comitati d’affari dei poteri forti: industriali, banchieri, affaristi, speculatori. Non a caso le politiche delle giunte di ogni colore sono difficilmente distinguibili: soldi alle imprese, alle scuole confessionali, alle cliniche private; tagli agli ospedali e alle scuole pubbliche, precarizzazione del lavoro nella pubblica amministrazione, saccheggio del territorio e dell’ambiente, misure antimigranti. Il famoso Federalismo, votato o avallato quasi da tutti (Lega, Pdl, Idv, Pd), rafforzerà queste politiche antioperaie e antipopolari: aumenterà i soldi per industriali e cliniche nel Nord, li diminuirà per sussidi e ammortizzatori sociali nel Sud; nell’uno e nell’altro caso a vantaggio dei poteri forti e a danno di lavoratori, precari, disoccupati.

Purtroppo tutte le sinistre (PRC, PDCI, SEL), invece di porsi come polo alternativo ai due schieramenti in difesa dei lavoratori, sono parte integrante delle coalizioni di centrosinistra. In cambio di assessori, o con la speranza di ottenerne. Giungendo oggi, in molti casi, ad allearsi persino con la UDC. In ogni caso subordinandosi a programmi e interessi della classe dominante contro il proprio popolo. E’ il riflesso locale di una politica nazionale che negli anni passati ha visto le sinistre votare “guerre e sacrifici” in cambio di ministri. Col risultato di colpire i lavoratori e di spianare la strada ogni volta al ritorno di Berlusconi. Ogni volta rafforzato, non a caso, dai disastri del centrosinistra.

Berlusconi e i suoi governatori vanno certo cacciati, con tutta la loro corte di faccendieri e rampanti. Ma vanno cacciati nella prospettiva di un’alternativa vera, che ponga i lavoratori al posto di comando. Non a favore di coalizioni di governo confindustriali, nazionali e locali, che ogni volta finiscono col riportarlo in sella. E’ ora di finirla con l’alternanza tra la padella e la brace o viceversa. E’ ora di contrapporsi alle classi dirigenti del paese nella prospettiva di un governo dei lavoratori, quale unica vera alternativa. Questo è il programma del Partito Comunista dei Lavoratori. E’ la proposta che avanziamo a tutte le sinistre italiane.

Questa proposta e il nostro partito sono stati esclusi dal voto nella larga maggioranza delle Regioni per opera di una legge elettorale assurda e discriminatoria. Una legge elettorale che impone un numero di firme talmente enorme per la presentazione delle liste da costringere gli stessi partiti che l’hanno voluta a raggiri di ogni tipo, sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Con la differenza che i partiti dominanti possono aggirare la propria legge. Un partito operaio indipendente come il nostro no.

Ma non ci faranno indietreggiare di un metro. Le classi dominanti non hanno niente da offrire alla maggioranza della società. Il pendolo tra centrosinistra e centrodestra su cui hanno costruito per 20 anni le proprie fortune ha usurato la propria credibilità, agli occhi di milioni di lavoratori disillusi. La cosiddetta seconda Repubblica affoga negli scandali di corte, nella corruzione dilagante e bipartisan, nella guerra tra poteri e consorterie.

La risposta a tutto questo non sta nel populismo di Di Pietro, già ministro di ripetuti governi confindustriali e oggi unicamente a caccia di voti e assessorati. Sta nella ribellione sociale. Nella prospettiva del rovesciamento della dittatura degli industriali, dei banchieri, dei loro partiti. Nella costruzione di un ordine nuovo in cui siano i lavoratori a comandare. Nella costruzione del partito che si basa su questo programma di liberazione: il Partito Comunista dei Lavoratori. Possono escludere il nostro partito dal voto. Non possono escluderlo dalle lotte di emancipazione e liberazione di tutti gli sfruttati.

NESSUN VOTO ALLE COALIZIONI DI CENTRODESTRA E DI CENTROSINISTRA.
VIA LA SECONDA REPUBBLICA DELLE TANGENTI, DELL’ARBITRIO, DELLA TRUFFA.
PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI, QUALE UNICA ALTERNATIVA
COSTRUIAMO IL PCL: LA SINISTRA CHE NON TRADISCE

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