In piazza,
sì, ma contro. Così può riassumersi, senza alcun giro di parole, la
presenza in piazza del Partito Comunista dei Lavoratori il 25 aprile a
Pesaro in occasione della visita di Giorgio Napolitano. L'intento di
manifestare il più fermo dissenso tramite il nostro striscione (su cui
campeggiava la scritta "Resistenza al governo delle banche") e gli
slogan adatti all'occasione è stato tuttavia tarpato dall'intervento
della Digos, che, intervenendo per prendere i documenti a tutti i nostri
compagni e minacciando denunce per manifestazione non autorizzata
(incredibile risulta il classificare in tal modo una contestazione
all'interno di una piazza!), ci ha obbligato a limitarci alla sola
esposizione di striscione e bandiere.
La
minaccia occorsa risulta francamente intollerabile, ancor più alla luce
del fatto che la stessa prefettura, a poche centinaia di metri di
distanza, aveva autorizzato un presidio fascista di Forza Nuova,
vergognosa provocazione nel giorno della Liberazione di cui si sono rese
complici, direttamente o indirettamente, tutte le istituzioni locali,
antifasciste a parole ma assai meno nei metodi.
La nostra
contestazione si rivolgeva direttamente a Giorgio Napolitano, primo
esponente e promotore del governo Monti, fautore di quelle misure
lacrime e sangue che hanno messo il paese in ginocchio in nome del
profitto bancario. Davanti al suo interventismo ed alla sua complicità,
la nostra risposta è stata quella di rilanciare la più ferma opposizione
a questo esecutivo dei banchieri, rivendicando in maniera decisa la
parola d'ordine della cancellazione del debito pubblico contratto nei
confronti di banche ed istituti finanziari con conseguente
nazionalizzazione degli stessi e senza indennizzo per i grandi
azionisti. Una misura di rottura con questo sistema, apertamente
rivoluzionaria. E per questo l'unica plausibile.
Resta,
quella del Partito Comunista dei Lavoratori, l'unica presenza
organizzata apertamente contestatoria presente in questa piazza, in
piena linea con quello che i nostri compagni hanno fatto (ad esempio in
Sardegna) e faranno in tutto il resto del paese, rigettando apertamente
l'idea di Napolitano come figura istituzionale super partes, avendo egli
chiaramente dimostrato il suo inaccettabile posizionamento politico a
seguito della caduta berlusconiana.
Partito Comunista dei Lavoratori Sez. Pesaro
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